Pittore italiano. Interrotti gli studi
di architettura per l'avvento della seconda guerra mondiale, l'artista si
dedicò, concluso il conflitto, alla sola pittura, entrando in contatto
con Fontana, il Gruppo Cobra, Crippa, A. Sassu, G. Dova e il mondo della
ceramica, assai vivace nella località ligure di Albisola. Tra la
metà degli anni Cinquanta e il 1960,
S. espose, ricevendo
significativi riconoscimenti, presso diverse mostre e manifestazioni.
Stabilitosi a Milano (1958) aderì al Movimento spazialista, concentrando
la propria ricerca stilistica sul segno e sul valore spaziale ad esso connesso,
verso una concezione pittorica tipicamente espressionista. L'opera di
S.
si colloca ai limiti della dimensione coloristica della pittura,
rappresentando una sorta di destrutturazione del segno, inserito in griglie di
nodi e in grovigli di linee volte alla ricerca dell'origine. Con il tempo, i
segni si ispessiscono e si fanno più incisivi nella ricerca di una nuova
drammaticità, sostenuta anche dall'impiego di toni di colore nero e rosso
o, più raro, grigio. Nel 1973-74 la Kunsthalle di Darmstdt
presentò una selezione delle opere di
S.; tale antologia
passò successivamente, con inevitabili differenze, a Palazzo Grassi di
Venezia e a Palazzo Reale di Milano. Tra le tele ricordiamo:
Nascenza
(1953),
Il muro (1954) e
Alfabeto senza fine (1957) (Genova
1922 - Milano 1986).